Cuando encuentro en un periódico extranjero un reportaje sobre la ciudad en la que vivo me ocurre algo parecido a lo que me pasaba a la vuelta de las vacaciones cuando era pequeño. Al entrar en casa tenía la sensación de que las cosas no eran las mismas que había dejado atrás un mes antes. Los picaportes de las puertas, las puertas mismas, algún mueble, la televisión adquiría durante un rato un halo ambiguo. Reconocía todas esas cosas, pero al tiempo me eran extrañas y gracias a eso cobraban el atractivo de lo seminuevo. Lo mismo me ha pasado hoy al leer el reportaje que Repubblica dedica a Zaragoza, firmado por Giulia Belardelli, y al ver la galería de fotos que lo ilustran.
Entresaco algunas citas:
Saragozza, capoluogo dell'Aragona, città di circa 700.000 abitanti, è uno di quei posti in cui fare turismo è sinonimo di piacere per lo spirito ed i sensi, e non di maratona all'ultima attrazione.
…la cittadina bagnata dal fiume Ebro rappresenta insomma una meta stimolante sotto tutti i punti di vista: dalla storia alla natura, dall'arte alla cucina, dal folclore all'innovazione. Che sia solo per due giorni o per un'intera settimana, Saragozza è una città da visitare per gustare appieno un angolo di Spagna autentico e sorprendente.
La zona di "El tubo" - quattro viuzze strette strette che si incrociano nel vecchio centro storico - è un susseguirsi ininterrotto di bar e osterie. Non resta che sceglierne una e dare il via al cosiddetto "ir de tapas" (ovvero il giro di tapas). Qui regna l'imbarazzo della scelta: dai calamari fritti agli spiedini di alici marinate e olive, dalle patate in tutte le salse all'imperdibile croqueta de jamon, ogni assaggio è una vera e propria goduria per il palato. Assolutamente da non lasciarsi scappare è la degustazione dell'ottimo jamon de Aragon (il prosciutto crudo locale), delle salsicce aragonesi e della carne d'agnello.
Il Rosario di Cristallo
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