Las conversaciones del comandante Schettino con la autoridad militar del puerto de Livorno, que se hizo cargo del salvamento de los pasajeros de la nave naufragada, recuerdan a ese chiste del que se levanta por la mañana y no quiere ir al colegio. Acuciado por una voz femenina, que bien podría ser la de una madre, se muestra reticente a ponerse en marcha, hasta que al final le tienen que recordar que él no puede hacer pirola porque es el director del cole. Si no fuera por lo trágico de la situación uno podría reírse a mandíbula batiente, pero aquí ocurre justo lo contrario que en las películas cómicas, en las que aceptado el pacto de ficción puedes partirte de risa con los accidentes y desgracias. A poca distancia de donde Schettino decía a Di Falco que se encontraba su lancha estaba muriendo gente.
Pero es que todo en el accidente parece apuntar a una mezcla de vida ficticia, o mejor dicho, impostada, por parte de este comandante, que para hacer la gracieta Felliniana de acercar el crucero al pueblo del que era el jefe de cocinas de su tripulación, puso en suspenso su sentido común.
La escena del trasatlántico de Amarcord
Digo sentido común, porque no sé si también dejó de lado su prudencia marinera. Lo cierto, es que a través de la conversación telefónica se intuye la figura de quien quiere escurrir el bulto aparentando no poder echárselo a las espaldas por causas ajenas a su voluntad.
He aquí el video de una de las conversaciones mantenidas entre los dos personajes citados, paradigma de dos actitudes opuestas, la del cumplidor y la del incumplidor del deber, y a renglón seguido una transcripción casi completa de lo dicho:
Fuente
De Falco: «Sono De Falco da Livorno, parlo con il comandante?
Schettino: «Sì, buonasera comandante De Falco»
De Falco: «Mi dica il suo nome per favore»
Schettino: «Sono il comandante Schettino, comandante»
De Falco: «Schettino? Ascolti Schettino. Ci sono persone intrappolate a bordo. Adesso lei va con la sua scialuppa sotto la prua della nave lato dritto. C'è una biscaggina. Lei sale su quella biscaggina e va a bordo della nave. Va a bordo e mi riporta quante persone ci sono. Le è chiaro? Io sto registrando questa comunicazione comandante Schettino...».
Schettino:
«Comandante le dico una cosa...»
De Falco: «Parli a voce alta. Metta la mano davanti al microfono e parli a voce più alta, chiaro?».
Schettino: «In questo momento la nave è inclinata...».
De Falco: «Ho capito. Ascolti: c'è gente che sta scendendo dalla biscaggina di prua. Lei quella biscaggina la percorre in senso inverso, sale sulla nave e mi dice quante persone e che cosa hanno a bordo. Chiaro? Mi dice se ci sono bambini, donne o persone bisognose di assistenza. E mi dice il numero di ciascuna di queste categorie. E' chiaro?
Guardi Schettino che lei si è salvato forse dal mare ma io la porto... veramente molto male... le faccio passare un'anima di guai. Vada a bordo, cazzo!»
Schettino: «Comandante, per cortesia...»
De Falco: «No, per cortesia... lei adesso prende e va a bordo. Mi assicuri che sta andando a bordo...».
Schettino: «Io sto andando qua con la lancia dei soccorsi, sono qua, non sto andando da nessuna parte, sono qua...»
De Falco: «Che sta facendo comandante?»
Schettino: «Sto qua per coordinare i soccorsi...»
De Falco: «Che sta coordinando lì? Vada a bordo. Coordini i soccorsi da bordo. Lei si rifiuta?
Schettino: «No no non mi sto rifiutando».
De Falco: «Lei si sta rifiutando di andare a bordo comandante?? Mi dica il motivo per cui non ci va?»
Schettino: «Non ci sto andando perché ci sta l'altra lancia che si è fermata...».
De Falco: «Lei vada a bordo, è un ordine. Lei non deve fare altre valutazioni. Lei ha dichiarato l'abbandono nave, adesso comando io. Lei vada a bordo! E' chiaro? Non mi sente? Vada, mi chiami direttamente da bordo. Ci sta il mio aerosoccorritore lì».
Schettino: «Dove sta il suo soccorritore?»
De Falco: «Il mio soccorritore sta a prua. Avanti. Ci sono già dei cadaveri Schettino».
Schettino: «Quanti cadaveri ci sono?»
De Falco: «Non lo so.. Uno lo so. Uno l'ho sentito. Me lo deve dire lei quanti ce ne sono, Cristo».
Schettino: «Ma si rende conto che è buio e qui non vediamo nulla ...».
De Falco: «E che vuole tornare a casa Schettino? E' buio e vuole tornare a casa? Salga sulla prua della nave tramite la biscaggina e mi dica cosa si può fare, quante persone ci sono e che bisogno hanno. Ora!».
Schettino: «(...) Sono assieme al comandante in seconda».
De Falco: «Salite tutti e due allora. (...) Lei e il suo secondo salite a bordo, ora. E' chiaro?».
Schettino: «Comandà, io voglio salire a bordo, semplicemente che l'altra scialuppa qua... ci sono gli altri soccorritori, si è fermata e si è istallata lì, adesso ho chiamato altri soccorritori...».
De Falco: «Lei è un'ora che mi sta dicendo questo. Adesso va a bordo, va a B-O-R-D-O!. E mi viene subito a dire quante persone ci sono».
Schettino: «Va bene comandante»
De Falco: «Vada, subito!»
Y es que hasta el tono de voz Schettino,
bajo arresto domiciliario en este momento, es el del galán cómico, tragicómico, quiero decir:
Vea, compare, y si encuentra algo mejor, viaje con otra compañía de cruceros en la que los comandantes no se parezcan demasiado a los de las series de televisión, y recuerden a los tripulantes de
Aterriza como puedas: